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5 idee per la stimolazione multisensoriale nella fase infantile

18 Dicembre 2024 / Bibiana Escribano

1. Muoviti!

Nelle stanze multisensoriali, così come nelle stanze snoezelen, ci sono molti elementi che stimolano la curiosità e motivano il bambino a muoversi. Questi ambienti sono spazi sicuri e versatili che facilitano l’esplorazione e in cui possono essere proposte attività in cui sono presenti componenti come la coordinazione, i cambiamenti posturali, l’equilibrio, ecc. per favorire lo sviluppo psicomotorio. In questa fase, possiamo proporre attività in piedi se disponiamo di materiale morbido per consentire loro di cambiare postura, salire, scendere o muoversi in modo sicuro.

Possiamo anche giocare con la portata degli oggetti e la loro esplorazione, ad esempio con elementi molto attraenti sotto la luce UV o con oggetti sonori. È importante lasciare che il bambino scopra il suo ambiente, poiché la scoperta è una parte importante dell’apprendimento.

Obiettivo terapeutico: Tutto ciò favorisce e assiste lo sviluppo dell’andatura e la sua evoluzione.

2. Osserva con me!

Un ambiente progettato per regolare i sensi in modo controllato è ideale nella fase infantile, poiché è in questa fase che il bambino sviluppa l’importante capacità di condividere l’attenzione su un oggetto o un evento con un’altra persona. Una stanza multisensoriale e anche una stanza snoezelen hanno stimoli motivanti da discutere e condividere, ad esempio: il tubo di bolle, le proiezioni immersive (nel caso degli ambienti SHX), le fibre ottiche o altri elementi come le bolle di sapone o altri materiali sensoriali.

Obiettivo terapeutico: Attenzione condivisa

3. Dove sono…?

Nel caso delle stanze multisensoriali SHX, il sistema include molti contenuti predefiniti che vengono proiettati su una parete e mostrano scene audiovisive specifiche per la fase iniziale. Le scene mostrate aiuteranno il terapeuta a lavorare su concetti quali ad esempio: Dove sono…? Dov’erano i…? Dove vanno i… o a cosa appartengono i…?
In questo modo possiamo affrontare alcuni concetti importanti da promuovere nella prima infanzia, come l’anticipazione, la ricerca, la categorizzazione e il riconoscimento degli elementi (da dove uscirà il pesce?).

Obiettivo terapeutico: Attenzione selettiva, categorizzazione, anticipazione.

4. Premi il pulsante!

Nella fase della prima infanzia, i bambini hanno già scoperto le procedure e comprendono causa-effetto. Le aule multisensoriali sono piene di opportunità per attivare e riaffermare il rapporto causa-effetto. Un interruttore attiva elementi come le fibre ottiche, il tubo di bolle o, nel caso delle stanze SHX, anche una proiezione a parete con suoni e vibrazioni, luci, ventobolle di sapone, la vibrazione di una seduta, o anche tutto insieme con la semplice pressione di un pulsante.

Possiamo ad esempio chiedere al bambino di attivare la giungla, dopo avergli mostrato che lo fa premendo un pulsante. Così la stanza diventa una giungla, una foresta, una spiaggia o si trova improvvisamente sotto il mare. Questo serve a testare e rafforzare la loro interazione con l’ambiente ed è una grande opportunità di svago e sviluppo.

Obiettivo terapeutico: Interazione con l’ambiente

5. Sto già comunicando…

Oltre a lavorare su uno o più sensi contemporaneamente, le stanze sensoriali favoriscono e facilitano la comunicazione e l’interazione sociale. In questa fase i bambini sorridono, muovono le mani, prendono oggetti, indicano, guardano, rispondono con espressioni facciali o suoni, ecc. Elementi come gli effetti di luce che si adattano alla voce (ad esempio, parlare al microfono e la stanza che cambia colore in base alla potenza) aiutano le prime fonazioni e li motivano a pronunciare le prime parole.

Obiettivo terapeutico: Interazione sociale e avanzamento del processo di comunicazione.

Stanze Multisensoriali

Le stanze multisensoriali ci permettono di generare molte attività con obiettivi diversi, di stimolare diversi sistemi sensoriali e di condividere momenti rilassanti e divertenti insieme.

Se i vostri utenti si trovano in questa fase evolutiva, non esitate a lavorare su questi obiettivi. Osservare e ascoltare bene per stabilire obiettivi terapeutici appropriati e poi iniziare l’intervento utilizzando le idee che funzionano meglio per voi. E ricorda…. Senza un obiettivo non è possibile intervenire!

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